L’Amore: quel sentimento nobile mal interpretato

Il concetto di coppia, negli ultimi decenni, è stato parecchio rivoluzionato. Siamo passati da una concezione di coppia in cui la donna era una casalinga non realizzata; dedita alla famiglia – mentre l’uomo era concentrato sul lavoro – ad una coppia più moderna, dove sia la donna che l’uomo hanno gli stessi compiti, spazi personali, attività varie. Anche se non sempre è così!

Nel dopoguerra, l’idea di matrimonio era abbastanza standardizzata. I ragazzi si sposavano molto giovani, la maggior parte delle volte per allontanarsi da una famiglia d’origine molto chiusa, con un’educazione molto severa. A quel tempo, era una condizione alquanto diffusa, quasi scontata. Oserei dire che fosse più una scelta obbligata che voluta.

I figli di quei genitori sono stati educati in maniera totalmente diversa rispetto a come sono stati educati loro. Ed ecco che nasce la nostra generazione, quella degli anni ’80-’90, in cui i figli sono perennemente “figli”: giovani adulti, i quali, oltre i 30 anni, decidono di stare ancora a casa dei genitori, dove la mamma prepara da mangiare e lava le camicie; dove il papà compra loro una macchina ed investe capitale con lo scopo di far trovare loro una dimensione, magari avviando per loro un’impresa. E’ abbastanza palese che, in un contesto dove vieni viziato e coccolato, non hai lo stimolo per andare via e provare a realizzarti. Ovviamente, questo è un discorso generalizzato, non applicabile a tutti. Insomma, dal dopoguerra ad oggi, siamo passati da un estremo all’altro!

Come mai si è single?

Molto spesso, scegliamo di essere single per diverse motivazioni. L’era che stiamo vivendo ci offre tanti stimoli e opportunità di realizzazione, in ogni ambito. Abbiamo tutti gli strumenti per soffermarci sui nostri sogni e provare a metter su qualsiasi progetto. I miei genitori, ad esempio: classiche persone che hanno vissuto in famiglie povere e dall’educazione severa, hanno permesso, a me e mia sorella, di scegliere la nostra strada: entrambe laureate, io ho scelto di restare nel mio Paese, cercando di contribuire nel migliorarlo. Mia sorella, dopo aver conseguito anche una laurea specialistica, ha scelto di vivere all’estero per valorizzarla.

Ma quante persone hanno avuto questa opportunità?

E’ sempre più comune, infatti, ascoltare storie di più che trentenni, che non sanno cosa fare della propria vita. E’ come se, in un certo senso, avessero paura di lasciare le comodità di casa o, addirittura, di raggiungere quella consapevolezza di sé, che l’aiuterebbe a trovare la loro strada. Con questi presupposti, una donna, ambiziosa o realizzata, non ha certamente voglia di avere accanto un uomo che non sappia cosa vuole dalla propria vita! Questa continua insicurezza, che accomuna uomini e donne, la si nota anche nelle scelte del proprio partner. Ed ecco che nascono coppie senza senso, composte da donne che hanno solo un interesse, quello monetario, e uomini che “comprano amore” con il loro conto in banca. Oppure, lui super geloso e possessivo, con lei che crede che solo così si possa amare una persona. E via dicendo!

E’ sotto gli occhi di tutti che, quello che vediamo nel 90% dei casi (e voglio essere buona!) si tratta di sentimenti malati e nettamente lontani dal concetto di Amore. Condizione spesso riconducibile alla nostra infanzia, a come siamo cresciuti e come ci hanno educato, a quali esempi abbiamo avuto in famiglia, agli stereotipi imposti dalla società, a quei pregiudizi che influenzano tutte le nostre scelte e, soprattutto, all’importanza che si dà agli stessi.

Ma cos’è l’Amore?

Ognuno di noi ha un concetto proprio dell’Amore. E’ un sentimento talmente nobile, che può essere racchiuso in tante sfaccettature.

L’Amore è lo sguardo dei genitori quando vedono realizzato il sogno di un figlio.

L’Amore è la commozione dei nonni ad ogni compleanno dei nipoti.

L’Amore è un bambino che ti regala un fiore mentre gioca nel parco.

L’Amore è un cane o un gatto che sceglie di dormirti affianco.

L’Amore è quell’abbraccio di quella persona che ami o alla quale vuoi bene, per farti capire che c’è.

L’Amore è quel piatto preferito cucinato per te, il giorno del tuo compleanno.

L’Amore è scegliere di non uscire per rimanere accanto al genitore malato terminale.

L’Amore è alzarsi la notte per stare a guardare tuo figlio che dorme beato.

L’Amore è quel messaggio, inviato mentre lavori, per far capire all’altra persona che la stai pensando.

E tanto altro ancora!

L’Amore non è sicuramente un uomo che ti picchia.

L’Amore non sono le scenate sotto casa.

L’Amore non è controllo morboso.

L’Amore non è limitare gli spazi dell’altro.

Detto questo, quello che erroneamente ci hanno, da sempre, fatto pensare che sia Amore, invece ha il nome di gelosia, possessione, controllo morboso. E, spesso, sfocia nella patologia.

Ma di questo, parleremo nel prossimo articolo.

Autore

 

Rispondi