Curriculum Vitae, le insidie nei dettagli e l’attenzione verso il destinatario

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Il CV (Curriculum Vitae) è un racconto puntuale e analitico delle esperienze, abilità e competenze possedute da una persona. A partire dal 2002 la Commissione Europea, ha introdotto il formato europeo o Europass: un modello di curriculum preformattato, che prevede la compilazione di campi predefiniti. Attualmente è il modello più utilizzato nel Vecchio Continente, pur non essendo obbligatorio.

Come redigere un CV in formato europeo

È possibile redigere un CV in formato europeo in maniera semplice e veloce – direttamente online – attraverso la piattaforma Europass. Tenete a portata di mano una foto, in formato elettronico, di dimensione massima 1 MB: cercate di scegliere un’immagine più sobria che bella – una foto in costume da bagno o in discoteca, non è il massimo – meglio frontale e con un sorriso accennato. Ricordate che quella fotografia sarà la prima cosa che salterà all’occhio del destinatario – perché posizionata in alto a sinistra della prima pagina. Volete forse dare l’impressione di essere superficiali? Suppongo che se continuate a leggermi, la risposta sia no. Allora non lasciate niente al caso: mettete cura anche nella scelta della vostra foto CV.

dal sito Europass

Come potete vedere nell’immagine qui sopra, la piattaforma Europass, si presenta piuttosto semplice ed intuitiva. Questo formato di CV, non consente grandi personalizzazioni. Alcuni campi sono fissi, vediamo quali:

  • Fotografia – in alto a sinistra, sotto il loghino Europass
  • Informazioni personaliNome, cognome, indirizzo e contatti (telefonici e social) – completano la sezione sesso, data di nascita e nazionalità

Fino al 2005/2006, trovare un curriculum decente era una vera impresa. Ricordo le mie prime campagne di recruiting: Mi s’incrociavano gli occhi, anche solo per capire quanti anni aveva il candidato. E non immaginate in quanti omettevano il proprio contatto telefonico. Reperire ogni informazione era una caccia al tesoro.

Il formato europeo, ha indubbiamente semplificato la vita agli Addetti HR (addetti alle risorse umane) ma, a stretto giro, ha generato una sorta di omologazione: La sezione Obiettivi \ Dichiarazioni personali – collocata subito dopo le informazioni personali – è frutto di vari copia e incolla, per un buon 60-70% dei curricula.

Curiosità
Il plurale della parola Curriculum è Curricula (pl. neutro della forma latina).
Molte persone commettono l'errore di utilizzare la parola Curriculum, anche al plurale.

Lettera di presentazione o di accompagnamento

Mentre il CV parla esclusivamente del candidato la lettera di accompagnamento ha il compito di coinvolgere il destinatario. Attraverso questo strumento, è possibile comunicare in che modo, le proprie competenze possano rappresentare un valore aggiunto per il datore di lavoro. In sostanza, risponde alla domanda: “Per quale motivo dovrei assumere proprio te?

Impariamolo dal passato…

Pare che il primo Curriculum Vitae della storia risalga al 1482. Si tratta di una lettera che Leonardo da Vinci scrisse al Duca di Milano, Ludovico Moro, per illustrargli le Sue abilità. In tempi non sospetti, la mente geniale di Leonardo partorì un curriculum da manuale: rispondendo perfettamente alle esigenze specifiche degli Sforza e di Milano.

Leonardo aveva il chiaro obiettivo di lavorare alla corte degli Sforza e non lasciò niente al caso, per riuscirci. Effettuò un vero e proprio lavoro di analisi e ricerca preventivo – prima d’impugnare la penna – denotando grande attenzione, nei confronti del destinatario.

Sono in grado di creare ponti, robusti ma maneggevoli, sia per attaccare i nemici che per sfuggirgli; e ponti da usare in battaglia, in grado di resistere al fuoco, facili da montare e smontare; e so come bruciare quelli dei nemici.

Insomma, fece nascere in Ludovico Sforza, un reale bisogno: doveva assumerlo alla sua corte. Leonardo aveva scelto con attenzione l’ordine di presentazione delle proprie competenze – non si era limitato a farne un banale elenco: le aveva contestualizzare alle reali necessità del potenziale datore di lavoro (puo’ interessarti anche Soft Skills – Ecco cosa cercano i recruiter).

In tempo di pace, sono in grado di soddisfare ogni richiesta nel campo dell’architettura, nell’edilizia pubblica e privata e nel progettare opere di canalizzazione delle acque. So realizzare opere scultoree in marmo, bronzo e terracotta, e opere pittoriche di qualsiasi tipo. Potrò eseguire il monumento equestre in bronzo che in eterno celebrerà la memoria di Vostro padre e della nobile casata degli Sforza.

Dulcis in fundo, nelle conclusioni, si rese disponibile per una prova, dimostrando massima disponibilità e sicurezza nelle proprie capacità.

Se le cose che ho promesso di fare sembrano impossibili e irrealizzabili, sono disposto a fornirne una sperimentazione in qualunque luogo voglia Vostra Eccellenza, a cui umilmente mi raccomando.

Insomma, in sole 547 parole e poco più di 3 mila caratteri, Leonardo da Vinci ci consegna un modello – efficace e attualissimo – di approccio ad un mercato del lavoro, sempre più selettivo e complesso.

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