La penisola italiana per molti secoli ha avuto un panorama politico estremamente variegato, e il processo d’unificazione statale, iniziato solamente nel 1861 – benché con modalità alquanto discutibili – ci ha lasciato uno Stato relativamente giovane rispetto ad altre esperienze.
Il concetto di Nazione, per quanto riguarda l’Italia, è stato oggetto di molte rivalutazioni e argomentazioni da parte di Casa Savoia, intenta a dare un’identità nazionale a popoli apparentemente distanti.
Durante il Regno D’Italia nelle scuole veniva diffusa la leggenda del Carroccio, protagonista nella battaglia di Legnago. Evento proliferato come uno dei primi momenti aggregativi della Nazione italiana. Col passare del tempo, per ironia della sorte, la leggenda del Carroccio è divenuta nota per ben altri motivi ( da simbolo di unità nazionale a fondamento di movimenti secessionisti).
Gli sforzi del neonato regno di costruire un’insieme di leggende e di identità culturali, per giustificare l’esistenza di una Nazione, forse furono in parte vani.
Questo perché la comunità italiana è sempre stata riconosciuta come un’identità ben precisa. Dante (in Purgatorio, VI, 76-151) con la sua “invettiva all’Italia“, esprimeva tutto il suo rancore, la sua tristezza per l’anarchia, le lotte e le divisioni presenti nel Paese. Altro contributo, senz’altro di egual importanza, ci è donato da Francesco Petrarca (Canzoniere, 128), con un accorato lamento per la frammentazione politica e per la mancanza di pace che insanguinava la penisola.
Questi passi ci aiutano a comprendere come già nel Trecento fosse chiara l’idea di Nazione e di Italia, anche se non era affatto presente uno stato unitario. La nostra identità comune si fonda sulla cultura, sull’arte, sulla letteratura, sul Rinascimento e su tutti i caratteri variegati che, nel tempo, hanno composto un quadro di valore inestimabile.