Il Processo del Primo Maggio

Il Processo del Primo Maggio

2021-05-02-Il-Processo-Del-Primo-Maggio

Se ogni tanto la smettessimo di nascondere la luna dietro al dito, anche nel nostro Paese, riusciremmo a discutere degli argomenti senza ipocrisia ma, soprattutto, senza distrazioni.

In questo articolo non intendo affrontare il complesso dibattito relativo al DdL Zan: ci sarebbero da analizzare tutta una serie di fattori antropologici, psicologici, sociologici e storici che mi porterebbero lontano dal concetto che voglio esprimere.

Nelle ultime ore, anche i sassi hanno sentito parlare del discorso di Fedez durante il Concerto del primo maggio: social, giornali, blog, opinion leader e tg stanno letteralmente intasando i nostri sensi con questa notizia.

Tuttavia, siamo riusciti a trasformarla nella solita polemica all’italiana, in cui si preferisce imbavagliare e distruggere le persone piuttosto che discutere nel merito delle questioni.

Dal palco del Concertone, Fedez non si risparmia, accusando i vertici Rai di censura e scagliandosi soprattutto contro il senatore leghista Ostellari – biasimato per aver fatto ostruzionismo al Disegno di Legge Zan (clicca per scaricare) – e, in generale, criticando aspramente la Lega, a gestione Salvini, che non è certamente friendly nei confronti del popolo LGBT+.

Riporto integralmente le parole pronunciate dal cantante nel suo intervento:

Mi hanno chiesto di raccontare la mia prima volta al concerto del Primo Maggio. Oggi effettivamente è stata la mia prima volta. Per la prima volta mi è successo di inviare un testo di un mio intervento perché doveva essere messo al vaglio per l’approvazione da parte della politica. In prima battuta l’approvazione non c’è stata; o meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei nomi, dei partiti e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, un po’ tanto, ma alla fine mi è stato dato il permesso di esprimermi liberamente. Grazie: mi assumo tutte le responsabilità di ciò che dico e faccio, sappiate però che il contenuto di questo intervento è stato definito dalla vice direttrice di Rai3 come ‘inopportuno’.
Buon Primo Maggio, buona festa a tutti i lavoratori anche a chi un lavoro ce l’ha ma non ha potuto esercitarlo per oltre un anno. E quale migliore occasione per celebrare questa festa dei non lavoratori se non un palco. Per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa. Caro Mario, io capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo Paese, però non dimentichiamo che il numero dei lavoratori del calcio e il numero dei lavoratori dello spettacolo si equivalgono. Quindi non dico di spendere qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da quest’emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni 40 e mai modificate sino ad oggi. Quindi, Caro Mario, come si è esposto nel merito della SuperLega con grande tempestività , sarebbe altrettanto gradito il suo intervento sul mondo della cultura italiana.
A proposito di Superlega, due parole sull’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari. Ecco Ostellari, ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare quindi massima espressione del popolo, che è già stato approvato alla Camera, come il ddl Zan può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo. Cioè sé stesso. Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua lotta all’uguaglianza, vorrei decantarvi un po’ dei loro aforismi. ‘Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno’, Giovanni De Paoli consigliere regionale lega Liguria. ‘I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali’, Alessandro Rinaldi consigliere per la Lega Reggio Emilia. ‘Gay vittime di aberrazioni della natura’, Luca Lepore e Massimiliano Bastoni consiglieri comunali leghisti. ‘I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie’, Alberto Zelger consigliere comunale della Lega Nord a Verona. ‘Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza’, Stella Khorosheva candidata leghista. ‘Fanno iniezioni ai bambini per farli diventare gay’, candidata della Lega Giuliana Livigni.
Qualcuno, come Ostellari, ha detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia rispetto al DdL Zan, e allora vediamole queste priorità: Il Senato non ha avuto tempo per il ddl Zan perché doveva discutere l’etichettatura del vino, la riorganizzazione del Coni, l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano e per non farsi mancare niente il reintegro del vitalizio di Formigoni.
Quindi, secondo Ostellari, probabilmente il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti, e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza. Ma. a proposito di diritto alla vita, il presidente dell’associazione Pro-vita, l’ultracattolico e antiabortista Jacopo Coghe, amicone del leghista Pillon, in questi mesi è stato la prima voce a sollevarsi contro il ddl Zan.

Fedez – Concerto del Primo Maggio 2021

Questo discorso non rende Fedez un santo, tanto meno lo rende un leader politico: come tutti coloro che, volenti o nolenti, vivono in questa società ipercapitalista e iperconsumistica, è mosso da interessi ed è fallibile in quanto uomo.

Vorrei concentrarmi sulle parole di Fedez piuttosto che sulle sue intenzioni, invitando chiunque voglia commentarle a farlo nel merito dei contenuti, piuttosto che per discredito della fonte.

Gli smalti dei Ferragnez c’entrano almeno quanto i 49 milioni della Lega, in questo contesto: non sono la ciccia, ma solo fumo.

Sorvolo completamente circa la questione RAI, la cui storia precede ogni commento e concludo dicendo che il rispetto per il prossimo, principalmente nei confronti delle minoranze, è fondamentale per la sopravvivenza di una società civile. La politica è chiamata, dunque, a condannare – senza se e senza ma – frasi come “Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno” e smetterla, una volta e per tutte, di strizzare l’occhio, e talvolta fomentare, una parte di Paese rimasta nel Medioevo.

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Autore

  • Marcello Martena

    Classe 1983, docente di Italiano e Storia nella scuola secondaria di secondo grado - Presidente e fondatore di Sharing Lab - Manager e formatore con pluriennale esperienza nella gestione delle dinamiche di gruppo e delle risorse umane.

 

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